Il covid, la guerra in Ucraina, le tensioni internazionali, il caro energia e l’aumento del costo delle materie prime, oltre naturalmente alla crescita dell’inflazione, sono le sfide più importanti che l’economia italiana, e non solo, dovrà affrontare in questo 2023 appena iniziato. Sfide che riguardano tutti i comparti della società, compreso il settore nel quale operiamo, cioè il terziario.
La sfida primaria è indubbiamente la pace e la fine delle tensioni internazionali che hanno un notevole peso e impatto sul contesto energetico e delle materie prime. Vero, non possiamo prevedere con esattezza il futuro, ma siamo abbastanza fiduciosi che, una volta cessato il fuoco e ricostruiti i rapporti diplomatici internazionali, i mercati rispondano con ottimismo alla nuova situazione, riportando certi prezzi, come quelli energetici e del carburante, a livelli più accettabili.
Non solo la pace però tra le sfide del 2023.
Infatti il settore terziario e dei servizi, dovrà affrontare anche altre due importanti sfide: quella che riguarda il reclutamento del personale dipendente e quella della fidelizzazione del cliente sempre meno globalizzato e alla ricerca di unicità.
Inoltre è aumentata la sensibilità degli stakeholder verso l’impatto dell’attività dell’impresa su clima e società, con una maggiore attenzione a livello reputazionale su tematiche di inclusione, governance e ambiente. Le sfide poste dal nuovo contesto socioeconomico stanno portando a identificare nuovi parametri per organizzare il lavoro in azienda, come la gestione del tempo, il lavoro da remoto ove possibile, la tutela della privacy, fino alla messa in discussione della distinzione tra lavoro autonomo, lavoro subordinato e lavoro parasubordinato.
Quale sarà allora la vera sfida per il nostro settore?
Naturalmente dobbiamo considerare solo quelle che possiamo affrontare in prima persona, perché sicuramente non avremmo voce per risolvere le macro questioni. Però possiamo affrontare, e vincere, le sfide che la società ci mette davanti tutti i giorni e per fare questo dobbiamo leggere il mercato e la società, capirne l’andamento e proporre ciò che può attirare il giusto cliente.
Nel corso dello scorso anno abbiamo analizzato diverse tecniche e strumenti per poter far crescere la nostra attività e fidelizzare il cliente, abbiamo analizzato a fondo la nuova tipologia ibrida del negozio, la vetrinistica, le opportunità date dal web e dai social. Questo, unito alla conoscenza e all’analisi degli stili di consumo, devono essere le nostre nuove fondamenta per permetterci una ripartenza a 360 gradi in quest’anno che sta iniziando.
Un altra grande sfida sarà quella derivante dalla difficoltà nel reclutamento di collaboratori; infatti si è persa molta fiducia nei confronti dei datori di lavoro, spesso additati come sfruttatori e accusati di proporre contratti con una bassa retribuzione e un grande monte ore. Noi dobbiamo cercare di combattere questo fenomeno, rafforzando la nostra reputazione, per essere impermeabili a qualunque critica e non avere difficoltà nel trovare eventuali collaboratori.
Le sfide da affrontare non mancano, e alcune sono impegnative. Il nostro settore è diventato sempre più trainante in questi anni ma le difficoltà hanno, purtroppo, fatto perdere diversi posti di lavoro e hanno generato la chiusura di molte attività. Ma non dobbiamo commettere l’errore di guardare indietro o cadere nel pessimismo; le difficoltà non mancheranno ma, insieme anche ai consigli che noi di Ebter Abruzzo daremo, si riuscirà a vincere queste sfide e essere pronti a quelle nuove che il futuro ci metterà davanti.