È inutile negarlo, gli avvenimenti degli ultimi 3 anni, dalla pandemia di covid, alla crescente tensione internazionale coronata dalla guerra russa in Ucraina, ai cambiamenti climatici, hanno mutato radicalmente il quadro geopolitico e socioeconomico. In questi anni abbiamo imparato a conoscere dei concetti nuovi, ci siamo confrontati con diverse sfide e ci siamo necessariamente dovuti reinventare, sia come singoli individui, sia come attività lavorative. Lo abbiamo visto, noi operatori del terziario siamo stati il traine nel periodo post pandemico, ci siamo reinventati e stiamo ancora vivendo e mettendo in atto le trasformazioni che il mercato ci impone.
Tutto questo ha cambiato le abitudini degli italiani: infatti, 9 su 10, hanno adottato nuove abitudini per implementare la sostenibilità nella propria vita; la lotta agli sprechi, unita alla necessità di risparmiare sulle di risorse energetiche, sono i comportamenti che maggiormente hanno impattato nella nostra quotidianità. Inoltre resta ancora alta l’attenzione a non frequentare luoghi troppo affollati: le paure pandemiche sono, purtroppo, ancora presenti e, anche se la voglia di normalità è alta, non ci siamo ancora abituati a convivere col covid.
Le principali sfide innovative del presente, saranno la chiave per poter vivere nel futuro in modo sostenibile. Infatti, la gestione integrata dei cambiamenti in atto nel nostro modo di vivere, che avvengono su più livelli (home, building e district/city), rappresenta la sfida principale per vivere in un modo più sostenibile e rispettoso sia del nostro pianeta, sia verso i suoi abitanti: da qui, da questo punto di vista, nasce il concetto di Future of Living.
Per Future of Living intendiamo il nuovo modo di vivere degli individui in questo ambiente interconnesso, come singoli, consumatori, lavoratori, rappresentanti delle istituzioni e in generale appartenenti alla collettività intera, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita, creare un impatto sociale positivo per tutta la comunità e garantire la sostenibilità a 360°. Nessuno è escluso da questa visione, gli attori siamo tutti noi, le nostre attività e l’intero ambiente che ci circonda.
È con questa visione che dobbiamo migliorare e reinventare le nostre attività del terziario, prestando attenzione perché le nostre scelte, a partire già dalla successiva, siano compatibili e funzionali a questo scopo, siano sostenibili e non impattino sull’ambiente, anzi, lo migliorino.
Il lockdown, lo abbiamo detto tante volte, ha condizionato i consumatori facendogli cambiare le abitudini di acquisto nel breve periodo, con il 40% che dichiara di aver effettuato più acquisti online scoprendo, di fatto, i vantaggi dei servizi digitali, tra cui la comodità dei pagamenti via internet e la sicurezza. Solo nel 2020, i consumatori multicanale italiani, ovvero coloro i quali si servono di servizi di e-commerce o per cui il digitale ha un ruolo nel proprio percorso di acquisto erano 46,5 milioni. Questo perché il digitale ha irrimediabilmente cambiato i paradigmi d’acquisto, incorporando le richieste di semplificazione dei consumatori e di costante ottimizzazione della shopping experience slegata da vincoli spaziali e temporali. Infatti, ha subito una spinta senza uguali lo sviluppo di percorsi di acquisto ibridi.
E sono queste nuove esperienze di acquisto, cioè la facilità di pagamento, la velocità nel reperire un prodotto e esaudire la richiesta dei clienti, il farci conoscere anche attraverso le vetrine digitali, unite a un esperienze uniche e sempre più sostenibili, che caratterizzeranno il futuro del settore terziario e saranno indispensabili per farci esistere ancora sul mercato, senza essere surclassati dai meri servizi online.
Noi di EBTer Abruzzo saremo sempre pronti a farvi conoscere la direzione del mercato e aiutarvi a eccellere in questo nuovo futuro che costruiremo e vivremo.