Gli ultimi DPCM hanno alzato ancora una volta la soglia di attenzione nella battaglia contro il COVID19. Con l’ultimo decreto, entrato in vigore il 6 Novembre, l’Italia è stata divisa in tre fasce di rischio, rossa, arancione e gialla. Per ogni area valgono diverse limitazioni a livello locale, oltre alle regole da rispettare sull’intero territorio nazionale.

 

 

Per tutte le attività che possono continuare a operare le regole da seguire sono quelle individuate nel DPCM, in accordo col ministero della salute e con le linee guide indicate dal ISS, dal CTS e dall’INAIL.

 

Nell’allegato 9 del 13 ottobre troviamo le indicazioni da seguire per il comparto commerciale:

  • Predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione.
  • In particolar modo per supermercati e centri commerciali, potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.
  • Prevedere regole di accesso, in base alle caratteristiche dei singoli esercizi, in modo da evitare assembramenti e assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti.
  • Garantire un’ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per l’igiene delle mani con prodotti igienizzanti, promuovendone l’utilizzo frequente da parte dei clienti e degli operatori.
  • Nel caso di acquisti con scelta in autonomia e manipolazione del prodotto da parte del cliente, dovrà essere resa obbligatoria la disinfezione delle mani prima della manipolazione della merce. In alternativa, dovranno essere messi a disposizione della clientela guanti monouso da utilizzare obbligatoriamente.
  • I clienti devono sempre indossare la mascherina, così come i lavoratori in tutte le occasioni di interazione con i clienti.
  • L’addetto alla vendita deve procedere ad una frequente igiene delle mani con prodotti igienizzanti (prima e dopo ogni servizio reso al cliente).
  • Assicurare la pulizia e la disinfezione quotidiana delle aree comuni.
  • Favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni. In ragione dell’affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovrà essere verificata l’efficacia degli impianti al fine di garantire l’adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative vigenti. In ogni caso, l’affollamento deve essere correlato alle portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di condizionamento, è obbligatorio, se tecnicamente possibile, escludere totalmente la funzione di ricircolo dell’aria. In ogni caso vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d’aria naturale e/o attraverso l’impianto, e va garantita la pulizia, ad impianto fermo, dei filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile, va aumentata la capacità filtrante del ricircolo, sostituendo i filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in funzione continuata l’estrattore d’aria.
  • La postazione dedicata alla cassa può essere dotata di barriere fisiche (es. schermi); in alternativa il personale deve indossare la mascherina e avere a disposizione prodotti igienizzanti per l’igiene delle mani. In ogni caso, favorire modalità di pagamento elettroniche.

Oltre a queste misure ricordiamo di rispettare gli orari di chiusura sanciti nei decreti. In particolare bar e ristoranti in zona gialla possono stare aperti dalle 05:00 alle 18:00, l’asporto è consentito sino alle 22:00 e non ci sono limitazioni per le consegne a domicilio. Ricordiamo che il coprifuoco è alle ore 22:00, perciò non potranno esserci clienti dopo questo orario per l’asporto e nessun altro motivo.

EBTER ABRUZZO è sempre a disposizione per  informare e chiarire qualunque dubbio abbiano i nostri associati.

Stiamo vivendo un periodo molto difficile e complicato, tutte queste limitazioni al nostro lavoro, alle nostre attività ci pesano come un macigno sulle spalle. Il nostro compito, il compito del terziario è riuscire a garantire un ambiente sicuro in modo che i nostri clienti possano sentirsi protetti, almeno per un attimo, dalla situazione che, ormai, da quasi un anno stiamo vivendo.