La stagione turistica va esaurendosi e, tra luci e ombre, è stata caratterizzata da un incremento significativo degli avventori e dalla difficoltà nel reclutamento di lavoratori. Infatti, come abbiamo visto frequentemente, la ricerca di personale, generico o professionalizzato, è stata molto complicata.

Purtroppo, l’aumento generalizzato dei prezzi delle materie prime, dell’energia e l’inflazione che inizia a galoppare sempre più, hanno rallentato la ripresa di molte attività e per questo autunno, se la situazione non si normalizza, la ripresa sarà ancora rimandata. 

La domanda che tutti noi operatori del terziario ci stiamo ponendo è come riuscire a affrontare il prolungarsi di questa crisi, che sta sempre più pesando sui nostri bilanci e, in alcuni casi, purtroppo, ci porta a decidere per delle scelte forti, come la cassa integrazione, licenziamenti o in alcuni casi chiusure. Vero, questi sono casi estremi; fortunatamente la maggior parte delle aziende del terziario gode di buona salute, anche se dovrà necessariamente adeguare i prezzi per far fronte ai rincari che stanno subendo da ormai quasi un semestre, e con l’avvicinarsi della stagione fredda bisogna mettere in campo diverse strategie per resistere sino a quando questa crisi non ci lascerà tregua.

In questi giorni, caratterizzati anche dalla campagna elettorale, sono state proposte un’enormità di iniziative per contrastare questa situazione di crisi, le abbiamo viste nel precedente articolo. Interventi in materia di finanza sostenibile, economia green e risparmio energetico stanno cercando di tamponare le preoccupanti prospettive economiche e finanziarie del nostro Paese per proseguire nel percorso di transizione energetica, che ora più che mai, sembra indispensabile. 

È per questo motivo, infatti, che molti enti stanno chiedendo incessantemente al Governo, e a tutte le forze politiche, di agire prontamente per arginare questa emergenza, rilanciando in sede europea l’iniziativa sul cosiddetto Energy Recovery Fund. Un altro obiettivo, inoltre, è la fissazione di un tetto al prezzo del gas congiuntamente alla revisione delle regole e dei meccanismi di formazione del prezzo dell’elettricità.

Non siamo in grado di fare previsioni per il futuro, ma sappiamo che non basterà un agenda energetica per risollevare i mercati. Le nostre scelte, il nostro modello di business e la nostra flessibilità lavorativa ci permetterà di continuare in quella crescita che ha reso il terziario il settore trainante di questo ultimo anno. Non dobbiamo dimenticare ciò che abbiamo imparato durante il periodo pandemico, non dobbiamo smettere di intraprendere azioni che continuino a attirare e fidelizzare clienti e non dobbiamo mai permetterci un passo indietro rispetto a tutto il lavoro già fatto. 

In questo momento deve uscire allo scoperto il nostro essere imprenditori, il nostro saper gestire il lavoro, prestando un’attenzione particolare ai costi e cercando di fare le scelte corrette che ci permettano di preservare la clientela e non compromettere i bilanci. In questo momento, soprattutto se siamo costretti a aumentare qualche prezzo, dobbiamo essere in grado di spiegare al cliente il perché, senza cercare di cadere nel qualunquismo. Il servizio che offriamo, la merce che vendiamo, non possono essere di una qualità inferiore a quella che abbiamo sempre offerto. In questi casi la capacità di intercettare opportunità, bonus, possibilità di risparmio, diventerà centrale per poter superare questo periodo così confuso e imprevedibile.

 

Noi di Ebter Abruzzo, come tutti gli operatori del terziario, siamo preoccupati per questa situazione, ma sappiamo molto bene che abbiamo a disposizione diversi strumenti per poter combattere anche questo periodo autunnale. Non dobbiamo scordare tutte le innovazioni che abbiamo fatto in questi ultimi mesi, non dobbiamo dimenticare tutto quello che abbiamo imparato dal periodo più buio del covid, e siamo chiamati a reagire ancora una volta. Ma stavolta abbiamo già un’ottima base di partenza, non dobbiamo reinventare da capo il nostro modello di business, ma dobbiamo analizzarlo, capire dove possiamo migliorare e quali sono i centri di costo che possiamo tagliare senza rinunciare alla qualità della nostra offerta.