Con l’ingresso dell’Abruzzo in zona rossa, si è acquisito il diritto di richiedere i fondi per le attività presenti nel Decreto Ristori. Questo decreto ha visto la sua prima pubblicazione con il dl 137/2020 ed è stato successivamente ampliato col Decreto Ristori bis (dl 149/2020) e il Decreto Ristori ter (dl 154/2020).

Dal 20 Novembre 2020, sino al 15 Gennaio 2021, si possono inoltrare le richieste di aiuto previste da questi decreti. Possono presentare la domanda coloro che non hanno avuto accesso automatico ai contributi a fondo perduto, cioè chi non ha presentato la richiesta di accesso ai contributi previsti dal Decreto Rilancio, o non rispettava i requisiti previsti.

Il contributo a fondo perduto spetta a condizione che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019. La platea dei beneficiari include anche le imprese con fatturato maggiore di 5 milioni di euro (con un ristoro pari al 10% del calo del fatturato).
Per i soggetti che hanno attivato la partita IVA a partire dal 1° gennaio 2019, il contributo spetta anche in assenza dei requisiti di fatturato.
Il contributo non spetta ai soggetti che hanno attivato la partita IVA a partire dal 25 ottobre 2020. In ogni caso il contributo non può superare i 150.000 euro.

Sono quattro le fasce di aiuto individuate nel decreto Ristori:

  • 100% delle somme già incassate con il dl Rilancio per gli esercizi e le attività costretti a chiudere alle 18 (pasticcerie o gelaterie);
  • 150% per chi ha subito un danno parziale, come i ristoranti, che a pranzo sono aperti e la sera possono lavorare con il servizio di asporto;
  • 200% per le categorie più danneggiate, vale a dire quelle attività costrette a chiudere: cinema, teatri, palestre, piscine, sale giochi, scommesse o bingo, centri termali, centri benessere e fiere;
  • 400% per le attività chiuse ancor prima del Dpcm del 24 ottobre (sale da ballo e discoteche).

In particolare, decreto prevede:

  • per le zone rosse, indennizzi a fondo perduto con bonifici diretti sul conto corrente, fino al 200% di quanto già erogato nel mese di aprile con il Decreto Rilancio;
  • per le zone arancioni e rosse una maggiorazione del 50% per gelaterie, bar, pasticcerie ed alberghi che si aggiunge a quanto già disposto dal primo decreto ristori arrivando al 200%;
  • per alcuni settori nuovi ristori dal 50% al 200% a livello nazionale per via delle nuove restrizioni imposte dal Dpcm;
  • proroga del termine di versamento del secondo acconto per ulteriori soggetti, non ricompresi nel primo decreto ristori, che applicano gli indici sintetici di affidabilità fiscale;
  • sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali per i datori di lavoro privati con sede operativa nei territori interessati dalle nuove misure restrittive;
  • anche per i settori colpiti nelle zone rosse, cancellazione della rata IMU di dicembre per i proprietari e i gestori;
  • anche per i settori colpiti nelle zone rosse, credito d’imposta cedibile al 60% per gli affitti commerciali dei tre mesi di ottobre, novembre e dicembre;
  • congedo straordinario per i genitori in caso di chiusura delle scuole secondarie di primo grado;
  • bonus baby-sitting per le regioni in zona rossa
  • col Decreto Ristori Ter vengono individuati come beneficiari del ristoro automatico al 200% anche i negozi di calzature e accessori.

L’agenzia delle entrate ha predisposto una guida per illustrare agli operatori economici le modalità di erogazione e ogni aspetto relativo ai benefici previsti dai due decreti.

Un decreto “contrassegnato da rapidità, semplifica ed efficacia” ha affermato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri: “Il contributo a fondo perduto – ha spiegato – sarà erogato automaticamente a oltre 300mila aziende che già lo hanno già avuto, e quindi contiamo per metà novembre di avere tutti bonifici effettuati da parte dell’Agenzia delle entrate”.

Gualtieri ha poi spiegato che gli importi che verranno erogati tramite il decreto ristori sono significativi:

“L’importo medio per i ristoranti fino a 400.000 euro di fatturato – ha detto Gualtieri a titolo esemplificativo – è di 5.173 euro. Per quelli fino a un milione di fatturato, 13.920 euro; quelli fino a cinque milioni di fatturato 25.000 euro. Inoltre per sale da concerto e teatri l’importo per la fascia più bassa sarà circa 5.000 euro, per quella media di circa 13.900 euro e fino a 30mila euro medi per i fatturati maggiori”.

Anche se è stato appena pubblicato il decreto ristori ter, sappiamo che il Governo sta già lavorando a un decreto ristori quater, che presumibilmente arriverà appena sarà votato lo scostamento di bilancio da parte del Parlamento.

Purtroppo la situazione è ancora di incertezza e non sappiamo ancora chiaramente cosa ci riserverà il futuro. Sappiamo che la corretta informazione e il seguire scrupolosamente le indicazioni del CTS e del governo, ci permetteranno di uscire più velocemente da questa situazione e allentare le restrizioni. Noi di EBTER continueremo a informarvi minuziosamente su ogni novità riguardi il settore terziario, sulle regole da seguire e vi daremo tutto l’aiuto possibile.