Ciclicamente sentiamo parlare di rivoluzione digitale: ormai sono anni che queste due parole sono entrate nel nostro lessico comune, ma non l’abbiamo ancora vista e vissuta concretamente.
Con l’arrivo del covid, di questo anno e mezzo buio sia per la società che per l’economia, questa tematica è uscita prepotentemente e l’abbiamo sempre più vissuta sulla nostra pelle. Possiamo dirlo con certezza: il covid, questa pandemia, ha segnato lo spartiacque digitale tra due epoche. La trasformazione digitale è arrivata, senza preavviso e tra mille difficoltà, e ha investito tutti i settori produttivi, la scuola e la pubblica amministrazione. Non eravamo preparati, siamo passati da un mondo che usava il digitale a un mondo dove il digitale è divenuto indispensabile in ogni struttura della società.
Tutti abbiamo vissuto sulla nostra pelle ciò che la pandemia ha causato, abbiamo attraversato mesi di lockdown anche totale, abbiamo dovuto improvvisare. Un elemento che abbiamo visto emergere in questo anno e mezzo è stato l’evoluzione del consumo di connettività domestica: se infatti prima del covid usavamo il web in maniera moderata e essenzialmente per motivi di intrattenimento, nel periodo covid è aumentato esponenzialmente il traffico internet. Questo aumento è stato necessario e indispensabile per poter lavorare da casa, per poter assicurare una istruzione ai nostri figli e per non perdere il contatto con gli affetti, soprattutto nei mesi di chiusura totale.
Un aspetto importante, che abbiamo già trattato, è l’introduzione e l’uso sempre più ampio dei servizi digitale nelle attività economiche. Oggi, ci occuperemo di vedere, grazie a un interessante sondaggio, quali sono le problematiche della rivoluzione digitale nelle piccole e micro imprese. Andrea Granelli, in un suo intervento per edi Confcommercio ci spiega quali sono state le risposte degli imprenditori intervistati e i risultati di questo sondaggio.
Uno dei primi aspetti critici che si possono osservare è il negazionismo digitale. Infatti, molti creatori di soluzioni digitali si scontrano con un pregiudizio sul digitale molto forte. Questo si manifesta in dubbi e sensazione di inadeguatezza, o nella paura di non saperlo gestire e di non avere i soldi per coprire l’investimento. Questi pregiudizi a volte sono difficili da eradicare e, in quel caso, il compito delle agenzie web è proprio quello di far conoscere il vero significato dell’investimento, purtroppo ancora visto da tanti come una mera gestione dei social.
Il covid ha reso il digitale necessario. Per gli intervistati le soluzioni digitali hanno consentito di mantenere attivo il contatto con clienti e fornitori e scoprire nuove soluzioni di digitalizzazione dei processi, come l’uso dei listini e dei menu online o il QR code al posto del cartaceo. Inoltre, con più tempo a disposizione, i consumatori hanno usato sempre più web e social, aprendo alle aziende nuove opportunità di pubblicizzarsi e farsi conoscere a un pubblico più ampio della loro clientela classica. Queste innovazioni e questo nuovo modo di concepire l’impresa e i servizi dureranno anche nel post covid. Già i negozi stanno diventando ibridi e, in futuro, la maggiore alfabetizzazione digitale porterà sempre più utenti a sfruttare i vantaggi del web.
È vero, i timori e le resistenze restano. Il negazionismo digitale è essenzialmente legato alla paura di non avere competenze per poter gestire una cosa non ancora completamente compresa e della quale non ci si sente all’altezza. Inoltre, il periodo del web 3.0, caratterizzato da un forte fai da te digitale, ha creato una sovrabbondanza di offerta e la tendenza di rivolgersi al venditore sotto casa, che spesso non era all’altezza e non riusciva a creare risultati apprezzabili.
Emerge sempre più l’esigenza di un presidio di qualità, che si basi su relazioni fiduciarie e continuative nel tempo, e che aiuti le aziende, le microimprese soprattutto, a crescere nelle competenze digitali, per poter valutare correttamente il prodotto digitale sul quale puntare e a saper gestire al meglio la soluzione digitale adottata e i dati da essa ottenibili.
C’è una grande voglia di fare insieme in questo momento, e noi di ebter saremo al vostro fianco per consigliarvi e farvi conoscere le migliori soluzioni per la vostra azienda.