La variante inglese, diventata “prevalente” nel nostro Paese, “ha una particolare capacità di espansione nelle fasce più giovani“. Il “principio guida” del nuovo dpcm, quindi, resta quello della “tutela della Salute”. Per far ripartire l’Italia “bisogna vincere la battaglia sanitaria”. Soprattutto ora che la “curva dei contagi mostra segnali robusti di risalita e facciamo i conti a livello europeo e mondiale con alcune varianti del virus”.
Il ministro della salute Speranza, alla conferenza stampa per la presentazione del nuovo dpcm, ha voluto ribadire ancora una volta come la battaglia contro il covid non sia ancora vinta, ed è necessario non abbassare la guardia, soprattutto con la diffusione sempre crescente delle nuove varianti, più contagiose, come quella inglese che ormai sta diventando prevalente sul territorio nazionale.
I lavori per la stesura del nuovo dpcm sono durati più del previsto, ma comunque è stato presentato con qualche giorno d’anticipo rispetto alla sua entrata in vigore. Si hanno i primi segnali di discontinuità con i decreti del governo Conte bis, anche se la linea generale rimane quella della prudenza e adeguatezza rispetto alla situazione che stiamo vivendo da ormai un anno. Dovremmo ancora convivere col coprifuoco dalle 22:00 alle 5:00, tranne nelle zone bianche dove verrà posticipato.
Vediamo i punti salienti del nuovo dpcm che entrerà in vigore dal 6 marzo 2021 e sarà valido sino al 6 aprile del 2021.
La scuola
Nelle zone rosse, dal 6 marzo tutte le scuole di ogni ordine e grado resteranno chiuse in automatico, comprese le scuole dell’infanzia ed elementari. “Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”. Nelle zone arancioni e gialle saranno i presidenti,di loro iniziativa, a poter disporre la sospensione dell’attività scolastica:
- nelle aree in cui presidenti di regione abbiano adottato misure più restrittive
- nelle aree in cui ci siano 250 o più contagi ogni 100 mila abitanti nell’arco di 7 giorni
- in caso di peggioramento repentino del quadro epidemiologico
La zona bianca
ll Dpcm conferma che nelle zone bianche, al momento la sola Sardegna, “si prevede la cessazione delle misure restrittive previste per la zona gialla”, ma è necessario continuare ad applicare le misure generali di distanziamento, indossare la mascherina e seguire i protocolli di settore. Inoltre resteranno sospesi gli eventi che comportano assembramenti (fiere, congressi, discoteche e pubblico negli stadi). Viene poi istituito un tavolo permanente, presso il ministero della salute, che comprenderà i rappresentanti delle regioni interessate, il comitato tecnico-scientifico e l’Istituto superiore di sanità, col compito di monitorare gli effetti dell’allentamento delle misure e verificare la necessità di adottarne eventualmente ulteriori nel caso di un cambio di scenario. Inoltre, nelle regioni bianche il coprifuoco è posticipato alle 23:30.
L’asporto
A prescindere dal colore delle Regioni, il nuovo Dpcm elimina il divieto di asporto dopo le ore 18 per gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande da non consumarsi sul posto. Dunque enoteche o negozi al dettaglio. Resta invece il divieto per i bar.
Barbieri e parrucchieri in zona rossa
Torna la chiusura di barbieri e parrucchieri nelle aree rosse del paese. I precedenti dpcm del governo Conte avevano salvato dalla chiusura queste attività, mentre col nuovo dpcm dovranno abbassare le serrande nel caso ci si trovi nell’area di maggior rischio. In area gialla e arancione, invece, queste attività potranno operare normalmente.
Negozi e centri commerciali
Gli esercenti che lavorano nelle regioni e nelle località dove si applica la zona rossa, non potranno tenere aperti i propri negozi, ad eccezione di quelle attività commerciali che trattano prodotti essenziali. In zona gialla e arancione, invece, tutti i negozi resteranno aperti. I centri commerciali resteranno chiusi durante il weekend.
Ospiti in casa
Per quanto riguarda le regioni in zona gialla, dal nuovo Dpcm viene meno la dicitura, relativa alle abitazioni private, nelle quali era fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza. Raccomandazione decaduta, mentre resiste il divieto di organizzare feste sia nei luoghi chiusi che in quelli aperti.
Palestre e piscine
Restano ancora chiuse le palestre e le piscine, non riaprono gli impianti sciistici e sono vietati gli sport da contatto non professionistici (la fir ha annunciato la sospensione di tutti i campionati di rugby dalla serie a in giù). Ci si potrà allenare facendo attività motoria individuale e all’aperto: sarà permesso andare in bici, fare camminata o corsa. Nelle zone rosse, queste attività potranno essere svolte solo nei pressi della propria abitazione.
Seconde case e viaggi
In zona gialla e arancione, i membri dello stesso nucleo familiare possono raggiungere la propria seconda casa, anche fuori regione, a condizione che quest’ultima non sia abitata da altri individui. Andarci, invece, con amici e parenti estranei al nucleo familiare non è consentito. Nelle zone rosse e in quelle arancione scuro, lo spostamento verso la seconda casa è possibile solo per comprovate esigenze. Viaggiare nel territorio nazionale per semplice turismo, invece, resta vietato.
Cinema e teatri
Come già annunciato dal ministro Franceschini, nelle aree gialle continua a essere possibile aprire per i musei nei giorni infrasettimanali, garantendo un afflusso controllato. Dal 27 marzo, sempre nelle zone gialle, è prevista l’apertura anche il sabato e nei giorni festivi. Sarà possibile assistere a uno spettacolo nelle sale teatrali, da concerto e cinematografiche acquistando biglietti con posti a sedere pre-assegnati e mantenendo durante tutto lo spettacolo la distanza interpersonale di almeno un metro. La capienza non potrà superare il 25% di quella massima, fino a 400 spettatori all’aperto e 200 al chiuso per ogni sala.
In questi giorni inoltre inizierà un iter per rivedere e aggiornare i 21 parametri che l’istituto superiore di sanità usa per il suo report settimanale e stabiliscono i criteri per il cambio di fascia. Il tavolo di confronto vedrà componenti in rappresentanza dell’Istituto superiore di sanità, delle regioni e delle province autonome, del Ministro per gli affari regionali e le autonomie e del Comitato tecnico-scientifico. Inoltre, anche attraverso alle nuove nomine in capo alla protezione civile e alla sostituzione del commissario per l’emergenza Arcuri col Gen. Figliuolo, il governo ha intenzione di imprimere un’accelerata decisa al piano vaccinale.
Il governo Draghi è inoltre chiamato a usare i 32 miliardi ottenuti dallo scostamento di bilancio per un nuovo decreto, che sembra si chiamerà sostegno e dovrà aiutare le attività e le famiglie in difficoltà.
Dalle prime indiscrezioni dovrebbe essere varato nella seconda settimana di marzo e conterrà un pacchetto di aiuti per aziende, p.iva, lavoratori autonomi anche senza partita iva, lavoratori dello spettacolo e del turismo, proroga delle cig, aiuti alle famiglie in caso di didattica a distanza e altre norme che dovrebbero dare un poco di respiro a famiglie e imprese.